storia della pallanuoto

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°goku ssj4°
view post Posted on 29/12/2007, 11:56




Il gioco
Una partita di pallanuoto si svolge in piscina.
Diagramma di un campo da pallanuoto secondo le regole della FINA
Diagramma di un campo da pallanuoto secondo le regole della FINA

A seconda della categoria l'area di gioco ha una lunghezza tra i 20 ed i 30 metri e una larghezza tra i 10 ed i 20 metri. Nelle categorie maggiori la profondità della piscina non può essere inferiore a 1,80 m. La temperatura dell'acqua non deve essere inferiore ai 24 °C e preferibilmente raggiungere un massimo di 26 °C. Le porte hanno una larghezza di 3 m e un'altezza di 90 cm. Il pallone di gioco è di colore giallo o, in alternativa, rosa o verde ed ha un peso tra i 400 e i 450 g. In alcuni casi anche blu, come negli ultimi mondiali, vinti dalla Croazia. Le squadre sono composte al massimo da 13 giocatori, in acqua scendono però in 7: 1 portiere e 6 giocatori e i ruoli sono cinque: portiere, centrovasca, centroboa, difensore e attaccante. I giocatori di una squadra devono indossare obbligatoriamente una cuffia (calottina) con para orecchie ed il cui colore può essere bianco o blu (rosso per portiere e secondo portiere) bianco per i giocatori in casa e blu per gli ospiti, sulla calottina vi deve essere, leggibile, il numero. Ogni partita è suddivisa in quattro periodi della durata di 7 minuti effettivi ciascuno per le categorie fino alla serie B compresa e di 8 minuti effettivi per le serie A2 e A1 (10 minuti non effettivi in alcune categorie di livello amatoriale), e tre intervalli da 2 minuti tra primo e secondo tempo e terzo e quarto, tra secondo e terzo (cambio campo) di 5 minuti.

I due arbitri rimangono ai lati della vasca e sono coadiuvati da un cronometrista, che deve fermare il tempo ad ogni fischio dell'arbitro essendo la durata dall'incontro di tempo effettivo, da un "trentista" che controlla il tempo di possesso della palla (ogni azione può durare al massimo 30 secondi, poi il possesso palla passa agli avversari) e da un segretario che redige lo score board dell'incontro.

Al bordo della vasca sono applicati dei segnali che servono per indicare alcune linee immaginarie:

* la linea di porta (bianca)
* la linea dei 2 metri, che serve a delimitare il fuorigioco (rossa)
* la linea dei 5 metri che delimita l'area in cui un fallo grave può causare l'assegnazione di un rigore e la distanza stessa da cui tirarlo (gialla)
* la linea dei 5 metri che delimita l'area al di fuori della quale chi ha subito un fallo può tirare direttamente in porta (fino al campionato 2004-2005 questa linea era posta all'altezza dei 7 metri)
* linea di metà campo, da cui deve partire l'azione all'inizio del gioco, dopo ogni rete segnata ed alla ripresa del gioco dopo un time-out

Nella pallanuoto possono essere fischiati dagli arbitri due tipi di falli, semplici e gravi. Questi ultimi oltre a causare l'assegnazione di un tiro libero o di un rigore comportano l'espulsione per 20 secondi del giocatore che l'ha commesso. Esiste poi l'espulsione definitiva per "brutalità". In questo caso la squadra del giocatore espulso può sostituirlo con un cambio, ma questo può essere fatto non prima di 4 minuti, durante i quali la formazione è costretta a giocare con un "uomo in meno", quindi in inferiorità numerica.

Le due squadre devono cercare di far entrare la palla nella porta avversaria entro 30 secondi dall'inizio della loro azione d'attacco (cioè da quando entrano in possesso del pallone) altrimenti viene fischiata loro un'infrazione di tempo e la palla passa agli avversari. Fino al campionato 2004-2005 ogni azione durava 35 secondi.

Nel caso in cui un tiro finisca oltre la linea di fondo a causa di una deviazione, se quest'ultima è provocata da un difensore, l'azione riprenderà con il possesso del pallone a chi difendeva al momento del tiro; nel caso di deviazione da parte del portiere l'azione riprenderà con una rimessa dall' angolo che dovrà essere effettuata dalla linea dei 2 metri con possesso palla a chi attaccava al momento del tiro.

La storia

La pallanuoto (Waterpolo in inglese) è stata inventata alla fine del XIX secolo in Gran Bretagna. La pallanuoto ha fatto la sua prima comparsa alle Olimpiadi del 1900 a Parigi, edizione in cui si imposero proprio gli inglesi. La nazionale inglese trionfò ancora nei tre tornei olimpici successivi.

La nazionale che vanta il maggior numero di titoli olimpici è quella ungherese con 8 successi. Drammatica fu la partecipazione degli ungheresi alle olimpiadi del 1956 a Melbourne. In semifinale l'Ungheria dovette affrontare la nazionale dell'URSS, il cui esercito circa tre settimane prima aveva invaso il paese magiaro. L'Ungheria vinse 4 a 0, ma l'incontro fu così violento che i giornalisti all'epoca riferirono che l'acqua della piscina si macchiò del sangue dei giocatori.

Anche la nazionale italiana vanta un'ottima tradizione in campo olimpico avendo vinto l'oro in tre edizioni Londra 1948 (XIV Olimpiade), Roma 1960 (XVII Olimpiade) e Barcellona 1992 (XXV Olimpiade).

La pallanuoto femminile
Atene, 26 agosto 2004: il Setterosa d'oro

Venne introdotta solo nell'edizione del 2000 a Sydney (XXVII Olimpiade). Le regole sono per lo più le stesse; cambia solo la dimensione del pallone che è leggermente più piccolo, e le dimensioni del campo, 25 metri di lunghezza. Dal punto di vista dello spettatore c'è chi dice sia meno spettacolare, perché, per ovvi motivi, meno veloce e meno potente. Negli ultimi anni però, il livello di gioco, sia dal punto di vista tecnico e tattico, sia da quello della prestanza fisica delle giocatrici, si è molto sollevato, rendendo la disciplina spettacolare e seguita da un vasto e appassionato pubblico, alla pari di quella maschile. In Italia poi, dopo i numerosi successi ottenuti al livello internazionale dalla Nazionale femminile, guidata da Pierluigi Formiconi, il cosiddetto Setterosa, questa disciplina, fino a pochi anni fa piuttosto trascurata dai media e dalla stampa sportiva, è maggiormente conosciuta e praticata.

Le scuole della pallanuoto maschile

In Italia sono riconosciute due grandi scuole: quella napoletana, rappresentata prima dalla Canottieri Napoli e dalla Rari Nantes Napoli, e più recentemente dal Circolo Nautico Posillipo, e quella ligure che trova lustro negli scudetti della R.N. Camogli, del R.N. Bogliasco, della R.N. Savona e soprattutto della Pro Recco che detiene ben 21 scudetti. Grande importanza hanno avuto anche Roma e Pescara; in quest'ultima squadra, sul finire degli anni '90, 7 giocatori su 7 giocavano nella rispettiva nazionale: 5 in quella italiana, uno in quella serba e uno in quella spagnola (il famoso Manuel Estiarte).

Le scuole pallanuoto femminili

Al livello femminile, invece, è la scuola siciliana a non avere rivali. Il numero di società pallanuotistiche è particolarmente numeroso rispetto alle altre regioni, e, di conseguenza, il vivaio di giovani giocatrici e il livello tecnico è particolarmente alto.
 
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